Il 10 giugno 2022 il tour del libro Incantagioni (Nero 2022) raggiunge Roma nel 170° anniversario dello sbarco del magnetismo teatrale nella città capitolina: è il 10 giugno 1852 quando Il pirata annuncia lo spettacolo di “seconda vista” presentato al Teatro Valle da Vincenza Pisenti.
La sonnambula lavora con il marito Vittorio ed è in grado di vedere a distanza con gli occhi bendati. Le otto repliche ottengono un immenso successo: secondo un cronista, quei prodigi sono stati in grado di spopolare il Teatro Argentina, il Teatro Capranica – e perfino il Mausoleo di Augusto! Quell’entusiasmo si fonda su una sottile e inestricabile ambiguità: i numeri che vanno in scena sono genuine dimostrazioni di chiaroveggenza o trucchi di illusionismo?
A condurre l’incontro con Mariano Tomatis è stata Valentina Tanni, storica dell’arte e curatrice i cui lavori esplorano sistematicamente spazi liminali come quelli occupati dai coniuigi Pisenti: interessata al complesso rapporto tra arte e tecnologia, l’autrice frequenta con disinvoltura gli spettri – ampi e indefiniti – tra realtà e illusione, autentico e simulato, originale e copia, con un’attenzione particolare al mondo del web e delle tecnologie digitali.
Valentina Tanni è la persona giusta per mettere in dialogo le diavolerie tecniche impiegate dalle illusioniste dell’Ottocento e i moderni strumenti con cui produrre effetti altrettanto perturbanti: cos’è Alexa di Amazon, se non una voce disincarnata che – come “la donna invisibile” del sesto capitolo di Incantagioni – può interagire con chi la interroga senza mostrare stanchezza, tristezza o disobbedienza grazie alla mancanza di un corpo?
E quali paralleli può individuare una storica dell’arte tra la Tilda Swinton che dorme (per finta?) in una stanza del MoMA di New York (2013) e la “bella addormentata” di cera che dorme (per finta!) dalla fine del Settecento nel museo Tussauds di Londra? Entrambe respirano (ma una delle due sfrutta un motorino nascosto sotto il corpetto, in azione da oltre due secoli), sfidando l’occhio di chi osserva in modi spiazzanti: in che modo il sonnambulismo – su cui grava sempre il sospetto di simulazione – è parente di quelle dimostrazioni?
La fascinazione per il lavoro di Valentina Tanni da parte del progetto
Mesmer ha ispirato l’episodio 226 della webserie Mesmer in pillole (
“La donna invisibile e Memestetica”), una minirecensione illusionistica del libro che l’autrice ha dedicato al rapporto tra arte e memetica.